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THE STORY

Enrique Corcuera: «Così ho creato il padel…»

Un milionario messicano si ritrova nella sua villa di Acapulco un terreno da venti metri per dieci con una parete in fondo, piazza una rete nel mezzo, disegna le righe e costruisce un altro frontón per impedire alle palle di cadere nella casa del vicino…

di Lorenzo Cazzaniga

6 aprile 2022


Per conoscere le origini del padel, bisogna tornare nel quattordicesimo secolo, quando sulle tracce dello sport della Pallacorda, i Paesi Baschi si inventarono un gioco la cui abilità consisteva nel colpire una palla piuttosto dura (al punto da dover utilizzare un attrezzo per colpirla e talvolta un caschetto di protezione) contro un frontón, una parete alta. La pelota baca è, ancora adesso, un orgoglio per quella regione della Spagna. Un frontón è proprio quello di cui disponeva Enrique Corcuera nella sua villa di Acapulco, in Messico. Gli piaceva invitare gli amici e, prima dell’aperitivo, colpire qualche palla contro questo muro alto quattro metri con, ai lati, delle recinzioni più basse. Il problema nasceva quando la palla scappava dietro ai giocatori per finire nel terreno del vicino, che si lagnava. Per ovviare alla distrazione, Corcuera fece alzare un altro muro alle spalle, sempre di quattro metri, per mantenere una certa simmetria. Ai giocatori venne naturale cominciare a colpire la palla che tornava indietro dopo aver sbattuto sul muro alle loro spalle. Senza volerlo, Corcuera aveva gettato le basi un nuovo sport che oggi chiamiamo padel. Era il 1962.

Nel video, l’unica intervista di cui si è ritrovato un documento ufficiale.

«Non avevo grandi idee per quel terreno che misurava circa ventri metri per dieci, pensavo a qualcosa di simile alla pelota basca, poi mi ricordai di aver visto giocare negli Stati Uniti a paddle-tennis, un gioco che però non prevedeva l’uso delle pareti – disse proprio Corcuera -. Conservai quelle racchette di legno e lasciai la rete nel mezzo; restava solo da stabilire a quale distanza dalla parete di fondo aveva senso disegnare delle righe per il servizio. Alla fine ne uscì un gioco molto divertente, facile e che i miei amici e invitati apprezzavano molto».

Padel vs. Tennis: My Experience

Di base si usavano le regole del tennis, con la sostanziale differenza di poter far rimbalzare la palla sulle pareti prima di colpirla. In ogni caso, a redigere il primo regolamento ufficiale fu la moglie di Corcuera, Viviana, ex miss Argentina (sempre uguali i milionari…), come regalo di compleanno. Il padel fu esportato nel 1974 grazie alla visita in villa di un amico di famiglia, il principe Alfonso de Hohenlohe, nobile e promotore finanziario di vari complessi turistici sulla Costa del Sol e tra i principali artefici della crescita immobiliare di Marbella, diventata ora una Mecca del padel. Il principe rimase affascinato da quel gioco e, pur con qualche modifica a campo e regolamento, ne costruì un paio a Marbella, i primi campi da padel in Spagna. L’anno successivo, toccò a un altro milionario, l’argentino Julio Menditegui scoprire il padel, mentre svernava a Marbella. Costruì i primi campi nel suo paese e, in breve tempo, diventò il secondo sport più praticato dopo il Dios Fútbol.